sabato 27 dicembre 2008

" Ciò che la fotografia riproduce all'infinito ha avuto luogo solo una volta: essa ripete all'infinito meccanicamente ciò che non potrà mai ripetersi nell'esistenza. In essa, l'accadimento non trascende mai verso un'altra cosa: essa è il Particolare assoluto, la Contingenza suprema. […] Qualunque cosa essa dia a vedere e quale che sia la sua maniera, una foto è sempre invisibile: ciò che noi vediamo non è lei. […] Infatti, io non vedo altro che il referente, l'oggetto desiderato, il corpo prediletto. " [Cit. Roland Barthes]

Quello che ci cattura di una fotografia il più delle volte è proprio il soggetto che ritrae, la porzione di realtà che si fa carico di "raccontare" ma non si può dimenticare che conta molto anche l'impronta personale che ciascun fotografo lascia in ogni singolo scatto. Molte volte, a parità di soggetto, nelle stesse condizioni di luce, scattando con una stessa macchina due persone non possono produrre due fotografie identiche, probabilmente nemmeno se le sacattasse una stessa persona. Magari i particolari per cui si distinguono non saranno, o forse sì, evidenti agli occhi dei più, ma è innegabile che ogni scatto sarà sempre diverso da ogni altro scatto, come ogni isatante sarà sempre diverso da qualsiasi altro istante.

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